C’è una città quasi onnipresente nella storia della scultura italiana: è Carrara, che circondata dai marmi ha visto passare tra i suoi laboratori e la sua Accademia di Belle Arti una moltitudine di mode e di stili. Oggi una mostra allestita nei bellissimi locali di Palazzo Cucchiari celebra proprio la centralità silenziosa della città di Carrara nella storia dell’arte: non solo per la straordinaria materia prima, che ha permesso di realizzare alcuni tra i più famosi capolavori scultorei ed architettonici, ma anche per quanto riguarda la formazione di artisti di altissimo livello.
La mostra Canova e i maestri del marmo. La scuola carrarese dell’Ermitage è infatti l’occasione per soffermarsi sul percorso di alcuni artisti che partendo dalla comune formazione a Carrara e ispirandosi a Canova (e poi a Bartolini) hanno di fatto elaborato stili originali, arrivando ad esercitare una discreta influenza nella formazione degli stili post-neoclassici.
Tornano dunque a Carrara sculture prestigiose, apprezzate fin dal loro primo apparire e poi codificate come lo specchio di un’epoca dalla storia dell’arte, e basterà citare l’Orfeo di Antonio Canova o la Fiducia in Dio di Lorenzo Bartolini, la Psiche svenuta di Pietro Tenerani, l’Amore con colombi di Luigi Bienaimè o Venere nella conchiglia di Carlo Finelli.
Alle sculture dell’Ermitage si affiancano, sette gessi, con precisi riferimenti alle opere in mostra, conservati all’Accademia di Carrara, e una copia, fin qui sconosciuta, della Fiducia in Dio, conservata all’Istituto d’Arte di Massa.
Tutti gli artisti qui rappresentati furono in grado di instaurare un dialogo proficuo con altre parti di Europa, senza però perdere mai la propria cifra stilistica. E in fondo la mostra prende spunto proprio da un incontro tra due parti d’Europa apparentemente molto distanti: la Carrara ottocentesca e la Russia zarista.
Correva l’anno 1845 quando lo Zar Nicola I arriva in Italia per il suo Grand Tour: sempre interessato ad ampliare la propria collezione di opere d’arte, lo zar visita a Roma l’atelier di alcuni scultori, tra i quali i carraresi Pietro Tenerani e Luigi Bienaimè, e ne rimane molto colpito. Così molte sculture di scuola carrarese faranno il proprio ingresso nella sala di Scultura Moderna del Nuovo Ermitage. Oggi proprio queste stesse opere “tornano a casa” temporaneamente per essere esposte a Palazzo Cucchiari.
Del resto i nomi di molti artisti italiani, e in particolare di alcuni carraresi, erano già noti nella Russia del tempo: il 13 novembre 1845 il Consiglio dell’Accademia di Belle Arti di Pietroburgo proclamò liberi membri onorari gli scultori Tenerani e Bienaimé “in considerazione della notorietà europea e dei servigi resi nel campo delle arti”. In realtà il rapporto tra gli scultori di Carrara e la corte russa era cominciato già nel ‘700 con i lavori commissionati a Pietro Baratta e poi a Giovanni Antonio Cybei (che fu il primo direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara) e alla famiglia Triscornia (che a San Pietroburgo stabilì un proprio laboratorio e una sorta di rappresentanza commerciale).
E proprio il periodo che va dalla fine del Settecento alla metà dell’Ottocento sarà il protagonista della mostra. Il tentativo è quello di fotografare il passaggio dalla scultura neoclassica a quella verista, un momento delicatissimo e affascinante in cui mutano modelli, stili e riferimenti accademici, ma anche la tipologia di committenza e la stessa fruizione delle opere d’arte.
Una menzione particolare, infine, alla sede della mostra, lo stupendo Palazzo Cucchiari: sontuosa residenza ottocentesca opera di Leandro Caselli, il progettista che ridisegnò il volto della Carrara moderna. Un pezzo di storia della città, un gioiello appena restaurato e finalmente reso alla città dalla Fondazione Giorgio Conti che ha anche organizzato la mostra.
Didascalie immagini
- Orfeo
Antonio Canova
Marmo. Altezza cm 140. San Pietroburgo, Ermitage, Inv. Н. ск. 315. Sullo zoccolo la firma: ANTONIUS CANOVA F. Sulla base frontalmente: IMMEMOR HEU! VICTUSQUE ANIMI RESPEXIT / SE BELLO ERA COSI, CON NVOVO INCANTO / PROSEPINA AMMOLI - Venere che esce da una conchiglia
Carlo Finelli
Marmo. Altezza cm 105, lunghezza cm 109 San Pietroburgo, Inv. Н. ск. 1405. Sul retro del basamento: FINELLI. FECE. ANNO 1847. ROMA Provenienza: nel 1923 dalla collezione dei duchi Ol’denburg a Pietrogrado. - La Fiducia in Dio
Lorenzo Bartolini
Marmo, altezza cm 91. San Pietroburgo, Ermitage, Inv. Н. ск. 1267 Sul retro del cuscino: commencé par Bartolini / Romanelli Finis 1858 Provenienza: nel 1926 dal palazzo-museo Jusupov a Leningrado. - Psiche svenuta
Pietro Tenerani
Marmo, altezza cm 113. San Pietroburgo, Ermitage, Inv. Н. ск. 91.
Sulla roccia a destra: Р. TENERANI. F Provenienza: nel 1836 per volontà testamentaria del principe Christofor Lieven. - Dettaglio dello scalone d’onore di Palazzo Cucchiari
In copertina:
Psiche svenuta
Pietro Tenerani
Info e dettagli
Canova e i maestri del marmo. La scuola carrarese all’Ermitage
A cura di Sergej Androsov e Massimo Bertozzi
Fondazione Giorgio Conti – Palazzo Cucchiari
Orari: da martedì a giovedì: 10-12 / 17-22; venerdì, sabato e domenica aperto fino alle 23.30
Lunedì chiuso.
Info: 0585 72355
Dove e quando
Evento: Canova e i maestri del marmo. La scuola carrarese all’Ermitage
- Fino al: – 04 October, 2015
- Indirizzo: Via Cucchiari 1, Carrara (MS)
- Sito web