Una volta per ogni uomo e nazione
viene il momento di decidere…
e la scelta è perenne tra l’oscurità e la luce.

(James Russell Lowell)

Una spagnola e l’altra statunitense, ma nonostante l’oceano a dividerle, Alicia Giménez-Bartlett e Patricia Neal (
alias Fannie Flagg) condividono uno smisurato amore per la scrittura e in particolar modo, nonostante le differenti esperienze e preferenze, sono portatrici di uno stile scoppiettante e ricco di sfumature che lascia sempre nel lettore un pizzico di dolce ed euforica malinconia.
La prima, per
chi non la conoscesse, è la creatrice dei romanzi polizieschi di Petra Delicado nonché la vincitrice di numerosi premi letterari che l’hanno resa una scrittrice affermata; la seconda, invece, oltre a essere scrittrice è anche attrice e sceneggiatrice ma è soprattutto l’artefice di quell’indiment
icabile e provocatorio Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop (da cui è stato tratto anche un film del 1991). Ma non parleremo né di intrighi criminali né di vittime della Grande Depressione, piuttosto ci soffermeremo su alcune difficoltà dell’esistenza che legano in maniera significativa Exit (romanzo d’esordio della Bartlett) e Miss Alabama e la casa dei sogni (una delle ultime pubblicazioni della Fla
gg), costituendone l’intricato filo conduttore che tiene inchiodati ai libri fino all’ultima riga della loro ultima pagina.

Exit è il nome di una lussureggiante villa di campagna immersa nel verde. Circondata da un ampio giardino e arredata con gusto fin nel minimo dettaglio, essa costituisce la “definitiva” dimora estiva per un gruppo di bizzarri ospiti che trascorreranno tra le sue mura la calura della loro ultima stagione. Due giovani donne: Clarissa, fragile e intensa e l’elegante Pamela, bella e sarcastica. Il finanziere Finn, uomo colto, raffinato, nonché eccellente conversatore. La vedova Tevener, signora dai capelli rossi allegra ed esuberante. Il signor Ottosillabo, macchinista ferroviere e Léonard, il poeta provocatore dallo sguardo penetrante. Più tardi entrerà a far parte del gruppo anche un barbone che si è ribattezzato Paracelso Pasteur (ai clochard, infatti, piace essere interpellati con nominativi prestigiosi). Proprio nella villa, in estate e in poco tempo queste anime così diverse si incontrano per la prima volta per diventare intime e amiche, pronte a condividere escursioni, banchetti e a lasciarsi trasportare dal gioco del destino e della passione. Ma non è tutto… la combriccola è accolta da due medici, il dottor Berset e il dottor Eugenius e dall’infermiera Matea, una tuttofare che oltre a essere specializzata in psicologia è anche abilissima a cucinare. La tensione è alta, la musica scandisce il passare del tempo e si fa più intensa o più 2 alicia gomenez-bartlett exit sellerio editoremoderata a seconda del ritmo della narrazione: tra canzoni jazz, boleri e sonate al chiaro di luna, tutti insieme, gli ospiti, i medici e l’infermiera spartiscono colazioni e passeggiate, discussioni filosofiche e battibecchi. Ma a che cosa si stanno preparando i villeggianti e soprattutto cosa si nasconde dietro l’apparente atmosfera bucolica di Exit?
Ognuno, per motivi differenti ha deciso di terminare la propria vita e per questo deve inventarsi una fine, realizzare la propria personale uscita di scena. Exit, infatti, non è solo una villa di campagna, ma è anche un clinica, l’unica al mondo, specializzata nell’offrire agli ospiti la possibilità del suicidio perfetto così da poter salutare la vita con l’emozione e la meraviglia di un piacevole sogno estivo.
Con un pizzico di cinismo e un’intelligenza variopinta Alicia Giménez-Bartlett dipinge uno scenario che, malgrado la complessità e la serietà dell’argomento trattato, non manca di essere ironico al momento giusto e di far sorridere di fronte alle vicende di questi singolari casi umani. Gli aspiranti suicidi non sono infatti malati incurabili o depressi cronici, al contrario, per essere ammessi a Exit bisogna dimostrare di essere perfettamente in salute e di avere la completa padronanza delle proprie facoltà mentali.
I nostri cari personaggi appartengono alla classe borghese e intendono porre consapevolmente fine ai loro giorni nella maniera più scenografica ed elegante possibile e talvolta senza apparenti buone ragioni (i motivi a volte si scoprono, a volte no). Si tratta pertanto di ospiti paganti che hanno il diritto di scegliere la modalità finale e che soggiornano a villa Exit in attesa di sentirsi pronti ingannando il tempo con brillanti dialoghi e aperitivi in giardino, che servono solo a non pensare all’idea di quella fine che arriverà nelle forme più bizzarre e coreografiche. La residenza di classe fa da sfondo anche all’intrecciarsi di relazioni amorose che in certi casi mettono a dura prova i propositi dei candidati, mentre altre volte li rafforzano notevolmente in questo romanzo dai toni surreali che oscilla tra il tragico e la parodia.

L’esordio letterario della Bartlett è un misto di sensazioni e punti di vista, una raffinata commedia del grottesco, un’esperienza indimenticabile per quei pochi privilegiati che possono permettersi il lusso di scegliere quando e come congedarsi da questo mondo. Ma la possibilità è una sola, non ci sarà una seconda occasione: conclusa la stagione estiva chi non è riuscito a portare a termine il proprio progetto dovrà lasciare Exit per fare spazio al gruppo successivo. «Il romanzo forse più coraggioso e irriverente di Alicia Giménez-Bartlett, una delicata lezione di libertà, una commedia letteraria e provocatoria» che vuole gettare un velo di leggerezza su una tematica forte spesso sottovalutata e che introduce a profonde riflessioni su un mondo che ha perso il senso del vivere e del morire. Un’indagine suggestiva 3 fannie flaggnell’anima di una borghesia annoiata che ha visto venir meno gli strumenti per affrontare davvero la vita e che ha deciso di rifugiarsi in nuove e vuote alternative come se queste fossero l’ultimo vestito da indossare per l’estrema rappresentazione di una vita che non si sa più vivere.

La protagonista del romanzo della Flagg è invece una sola. Maggie Fortenberry è un’affascinante signora di sessant’anni, ex Miss Alabama orgogliosa, una vera e propria Madame composta e discreta che ha semplicemente deciso che è arrivato il suo momento. Non si è sposata, non ha avuto figli ed è ormai stanca del suo lavoro di agente immobiliare: tutte le speranze e i sogni giovanili si sono infranti e oggi è una donna piena di rimpianti che sente di non aver più ragioni valide per vivere. Il suicidio sembra l’unica cosa cui aggrapparsi, ma attuarlo non è poi così semplice, soprattutto per una Miss che ha un certo stile e che tiene moltissimo a un’uscita di scena come si deve. Meticolosa al limite dell’ossessione, ordinata e quasi maniacale Maggie ha studiato tutto nei minimi particolari per procurare il minor fastidio possibile al suo prossimo: ha chiuso il conto in banca, dato via tutti i suoi vestiti, ha salutato con un’impeccabile lettera d’addio gli amici più cari, ha pagato le ultime bollette, pulito e riordinato, ma ogni volta che sembra essere arrivato il momento fatidico arriva qualcosa a rovinarle i piani e Maggie è costretta a rimandare perché qualcuno ha bisogno di lei. E a complicare ancora di più il tutto si palesa un vero e proprio scheletro nell’armadio, emerso dalle profondità di Crestview, la casa più bella di Birmingham che la protagonista 4 fannie flagg miss albama e la casa dei sogni-burha l’incarico di vendere e sulla quale grava un alone di mistero.
Fannie Flagg ci regala «un nuovo romanzo tenero e irriverente, una storia irresistibile sull’imprevedibilità della vita». Anche in questo caso la serietà dell’argomento è solo un pretesto per riflettere sul valore dell’esistenza, un mezzo per costruire una storia che intende guardare al bicchiere mezzo pieno: come la maggior parte dei suoi scritti, anche Miss Alabama e la casa dei sogni vuole essere una favola piena di positività e speranza, riempita da quelle cose semplici ma non banali che ogni tanto ognuno di noi ha bisogno di sentirsi dire.
Nonostante l’inevitabile confronto con problemi e preoccupazioni più o meno grandi, spesso la vita può nascondere piacevoli sorprese, basta solo avere fiducia e il coraggio di ricominciare. Una storia intrigante, dolce e a tratti comica, che ci fa sorridere e non risulta appesantita da quelli che sono comunque dei contenuti in qualche modo drammatici. E la forza e l’abilità della Flagg sta proprio nel far sì che il lettore non percepisca troppo questa drammaticità e non sia assalito dal senso di ansia, ma bensì viva semplicemente questi momenti come cose che possono accadere e che per assurdo possono coesistere in armonia con tutto il resto.
Accanto alla vicenda del personaggio principale ruota tutta una serie di altre figure secondarie ma ben delineate, un contorno che arricchisce ed è funzionale all’inserimento di riflessioni su importanti tematiche quali il razzismo, l’emancipazione femminile o l’amoralità dilagante. Un romanzo godibile fatto di realtà e invenzione, in cui talvolta si procede per mezzo di importanti flashback che permettono di oscillare facilmente tra presente e passato anche solo per citare un avvenimento o spiegare un semplice aneddoto. Il risultato è una lettura fluida e scorrevole malgrado la celata complessità, un esempio di scrittura magistrale che ancora una volta stupisce, lascia con il fiato sospeso e ci ricorda che c’è sempre un buon motivo per lottare.

Due esempi di profondità intellettuale e capacità creativa non indifferenti. Due realtà distanti che si avvicinano per lanciarci un messaggio e farci in qualche modo emozionare. Protagonisti in apparenza risoluti, decisi a morire, ma nel frattempo impegnati a vivere, amare, odiare e soffrire.
Personaggi destinati a venire a patti con se stessi, ad analizzare i propri sentimenti e a meravigliarsi quando le cose non vanno come si era previsto.
Due romanzi molto diversi, ma in realtà molto vicini, due scritti sulle difficoltà della vita e sul tentativo di affrontarle sorridendo, sulle scelte definitive e sulla possibilità di ricominciare. Due opere manifesto complesse e attuali, in cui il senso del tragico scolorisce progressivamente nell’ironia della prosa, nel fraseggio e nei registri del testo, nell’inevitabilità di qualche risata.

Didascalie immagini

  1. Alicia Giménez-Bartlett (Almansa, 1951) (fonte)
  2. Alicia Goménez-Bartlett, Exit, Sellerio Editore
  3. Patricia Neal (alias Fannie Flagg, Birmingham, 1944) (fonte)
  4. Fannie Flagg, Miss Albama e la casa dei sogni, BUR

In copertina:
Vincent Van Gogh, Campo di grano con volo di corvi,
50,3 cm x 103 cm, olio su tela, Van Gogh Museum, Amsterdam, 1890. [particolare]